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Quali sono le chiavi per il successo dei retailer?
Di certo l’agilità e la velocità occupano un gradino alto della scala, ma oggigiorno uno dei fattori più incisivi è la reattività: identificare i comportamenti dei consumatori, sempre più mutevoli, ed i conseguenti trend di acquisto, diventa sempre più complicato.

Per strutturare degli scaffali redditizi, considerando la variabilità del mercato attuale, è quindi necessario adottare approcci innovativi che consentano di garantire elementi essenziali quali rapidità e accuratezza. 

Perché è necessario un nuovo approccio?

Il successo di un retailer dipende dalla sua capacità di fornire una proposta che possa conquistare il consumatore.
Per arrivare a questo risultato è necessario intraprendere un percorso composto da scelte strategiche coerenti, riguardo l’assortimento dei prodotti e la gestione degli spazi delle categorie.

Questo tema si rivela essere fondamentale, in quanto è con le giuste strategie che si può modellare l’identità del retailer, rendendolo riconoscibile e unico agli occhi degli acquirenti.

Il mercato esterno attuale poi, ha reso l’ambiente ancora più dinamico di quanto già fosse. Da una parte infatti il comportamento dei consumatori sta variando sempre più velocemente, e dall’altra le loro aspettative sono sempre maggiori: gli acquirenti si aspettano di trovare brand di ogni tipo, dai marchi internazionali a quelli locali, da quelli emergenti a prodotti in trend, per non parlare delle linee legate alla sostenibilità dell’ambiente.

Creare un assortimento perfetto in grado di convincere e fidelizzare i compratori, di conseguenza non è affatto semplice: per questo motivo la competizione tra retailer è nel pieno dell’evoluzione.

Gli assortimenti vengono influenzati dall’ubicazione dello store, dal cluster, dalle dimensioni dei prodotti, dalle frequenze di acquisto, dal canale scelto per l’acquisto …

Le frequenti variazioni di prezzo legate alle promozioni poi, contribuiscono a creare una domanda fluttuante, che rischia di portare a rotture di stock.

Questa combinazione di fattori, sempre più diramati e articolati, introduce un’ampia gamma di variabili nel mercato, che mettono a dura prova la capacità del retailer di eseguire efficacemente il processo di ottimizzazione dell’assortimento e della categoria.

Per restare competitivo quindi è necessario che il retailer inizi a prendere le decisioni relative a questi temi in modalità data driven, sfruttando le tecnologie oggi disponibili che consentono di farlo rapidamente, in modo da mantenere un’adeguata reattività alla variabilità del mercato senza perdere di qualità.

Concludiamo ricordando una ricerca già citata negli articoli precedenti.
Secondo uno studio di IHL Group, a livello globale, la scarsa efficacia dell’assortimento a scaffale costa ai retailer quasi 1,1 trilioni di dollari: questo significa che, a parità di negozio, le vendite potrebbero aumentare del 10,3% prestando maggiore attenzione alla “shelf relevance”.
Ecco perché in questo approfondimento parliamo dell’importanza del processo di planogrammazione, clicca qui per leggerlo.