Una delle maggiori lezioni che hanno imparato è la necessità di migliorare i processi di gestione delle categorie: quelli tradizionali non erano certo più adeguati alla situazione.
Dobbiamo essere sinceri: l’assortimento gestito in modo legacy dai rivenditori e i relativi sistemi di pianificazione dello spazio, non erano all’altezza di un ambiente dinamico come quello attuale (e forse anche in quello precedente alla pandemia). Se ragioniamo sul fatto che viviamo in un ambiente multicanale, in cui vediamo la crescita degli acquirenti coinvolti digitalmente, l’aumento della popolarità dell’e-commerce e l’accelerazione in cui nuovi trend e prodotti che possono emergere o declinare, ci rendiamo conto di quanto sia diventato complicato fornire uno scaffale adeguato alla richiesta. La pandemia ha semplicemente evidenziato queste carenze.
Tenere il passo dei consumatori, non è mai stato così difficile: se pensiamo che un influencer su TikTok possa far aumentare le vendite di un prodotto sconosciuto in modo esponenziale, i problemi di disponibilità sugli scaffali saranno evidenti.
Lo stesso vale per eventuali tendenze di prodotti che possono però cadere in disgrazia velocemente, o alla prevalenza di articoli locali presenti negli assortimenti dei prodotti, elemento chiave della strategia di merchandising per molti Retailer.
Ma questo di cui abbiamo appena scritto, si tratta per lo più di un mero assaggio rispetto alle complessità che esistono oggi, e che stanno spingendo i Retailer a ballare al ritmo della volatilità della domanda dei consumatori. Questo ritmo di cambiamento è combinato con un’ingente abbondanza di variabili che influiscono sulla richiesta e sull’ambiente altamente competitivo del mondo del retail. È necessario che riescano a mettere in pausa la tradizione, dai processi alla tecnologia utilizzata, affinché possano pensare in modo diverso alla gestione delle categorie in generale e a ciò che è necessario per avere successo in futuro.
Quando la gestione delle categorie ha fatto il suo primo debutto nei primi anni ‘90, è stato un bel grattacapo. Ha variato il modo in cui i retailer gestivano le loro attività man mano che i volumi dei dati aumentavano vertiginosamente, la collaborazione con i fornitori ha cambiato visione e le informazioni dei consumatori sono state sfruttate in modo più efficace nel processo decisionale.
Avere un processo di gestione delle categorie adeguato, significa dare il giusto rilievo alla realtà del mercato attuale e alle possibilità future. La pianificazione delle categorie interessa la modalità in cui i rivenditori devono sfruttare la tecnologia per operare in maniera realmente efficace nell’era della domanda dinamica.
Questo comporta che anche i processi di pianificazione ed esecuzione delle categorie debbano essere dinamici. I Retailer devono essere abili nel riuscire a combattere il fuoco con il fuoco, e devono dotarsi della tecnologia innovativa necessaria.
I Retailer più avanzati stanno scegliendo soluzioni innovative, come la shelf intelligent che può offrire analisi predittive e consigli efficaci, e supporta nella chiusura del ciclo tra informazioni ed esecuzione. In definitiva raggiungono uno stato finale e si liberano dai vincoli di calendario, in modo da impegnarsi in una pianificazione e in una esecuzione dinamica, che avviene quasi in tempo reale.
Ricordiamoci sempre: se la domanda dei consumatori è dinamica e aumenta ogni giorno di più, i processi di pianificazione delle categorie dovrebbero essere ugualmente dinamici.
Vorresti saperne di più? Contattaci: siamo in grado di fornire degli spunti interessanti a proposito di cosa i professionisti delle categorie dovrebbero aspettarsi dalle soluzioni e dai processi di ottimizzazione dell’assortimento.