- Quanto lontano nel futuro pianifichi? 6 mesi? 1 anno? 5 anni? 10 anni?
- La tua strategia prevede la crescita della brand awareness, dei dipendenti, delle operations e delle partnership?
- Hai pensato come agire all’imprevedibile o alle incertezze?
Partiamo con una premessa. Gli obiettivi aziendali sono obiettivi ad ampio respiro, definiti generalmente su base annuale. Questi sono utili per indicare al team cosa fare in un determinato arco temporale.
La pianificazione strategica deve invece guardare ancora più in là: gli obiettivi aziendali sono al centro di una strategia globale, ma la pianificazione strategica è più a lungo termine e riguarda gli anni a venire.
Ora iniziamo la nostra riflessione.
Il processo di pianificazione strategica è composto da più fasi: raccogliere le informazioni utili e funzionali, sviluppare una strategia e gestire le performance nel corso del tempo, man mano che il piano viene avviato.
Tutto questo è molto bello, ma come saprai non si tratta di un affare semplice.
Molti stakeholder non comprendono in maniera chiara come il loro lavoro possa contribuire in modo concreto al raggiungimento degli obiettivi, e questo è un problema che non possiamo trascurare.
Spesso ci si ritrova ad annotare gli obiettivi su uno strumento che non viene controllato o utilizzato, che diventa così come un vecchio soprammobile: pressoché inutile.
Come svoltare questa situazione?
Ed è proprio qui che vediamo entrare in gioco gli OKR, ovvero un modello che ti aiuta a definire gli obiettivi e i risultati chiave, stabilendo degli obiettivi misurabili.
Con questo metodo, i leader possono definire chi si occuperà di una determinata attività all’interno del team, misurando così il successo.
L’approccio OKR mantiene la pianificazione dei progressi focalizzandosi sull’impatto del lavoro, senza la necessità di gestire le attività quotidiane. Ecco perché è un meccanismo funzionale per allineare la strategia top-down con gli impegni bottom-up del team, verso il raggiungimento di obiettivi condivisi e intermedi a sostegno della strategia.
Ma qual è la forza degli OKR?
In un sondaggio svolto da McKinsey e condotto su quasi 800 dirigenti, è emerso che solo il 45% degli intervistati è soddisfatto del processo di pianificazione strategica della propria organizzazione. Questo è un dato che deve far riflettere: riuscire a tracciare un percorso di questo tipo è infatti fondamentale se si vogliono affrontare al meglio le sfide negli anni a venire.
Gli OKR rendono concreta la possibilità di trasformare una strategia in un piano e che abbia un impatto. Lo fanno in modo semplice: collegano gli obiettivi aziendali al lavoro quotidiano.
Quando questi fili conduttori vengono messi in luce, gli stakeholder hanno tutte le informazioni necessarie per poter operare al meglio.
Con priorità chiare, i team possono concentrarsi sulle attività e sulle iniziative che hanno maggior impatto sull’azienda e in cui saranno coinvolti.
Abbiamo iniziato questa riflessione con una serie di domande e finiamo nello stesso modo: sai in che modo si possono sfruttare i particolari punti di forza dell’azienda? E come ridurre la resistenza al cambiamento? Sai come valutare la situazione attuale e le opportunità o minacce?
Il 19 settembre esploreremo le tendenze emergenti intorno allo Strategic Planning, grazie alla collaborazione con Board. Se sei interessato all’argomento, iscriviti qui.