Spesso le organizzazioni si concentrano sul “qui e ora” delle attività, adottando un classico approccio run-to-failure o reattivo.Tuttavia dovrebbero prendere in considerazione la grande correlazione tra successo aziendale e valore nella gestione ed evoluzione delle applicazioni.
Le aziende moderne dipendono fortemente dalle loro soluzioni digitali.Queste applicazioni non solo sono in grado di generare entrate, ma sono uno dei modi migliori per connettersi con clienti e tra reparti, aumentando la collaborazione tra le persone. La tecnologia gioca un ruolo chiave, ed acquisisce un ruolo sempre più centrale.
Massimizzare l’efficacia di un servizio di Application Maintenance significa porre attenzione a questa visione.
Nasce quindi l’esigenza di creare valore, puntando su servizi innovativi e proattivi che creino un approccio al servizio “smart”, per una gestione che garantisca continuità.
Le aziende che adottano un approccio di gestione evolutivo, sono in grado di dare priorità in modo più efficace alle risorse, aumentando la soddisfazione dei clienti interni, e dedicare più tempo ad attività che generino valore.
Da non sottovalutare anche l’aspetto finanziario: infatti la prerogativa di una AM smart è ampliare i contenuti del servizio contenendo i costi e allocando le risorse dal budget già impostato precedentemente. Così facendo gli sviluppi evolutivi che solitamente sono considerati spese in conto capitale, si trasformano in operative (OPEX).
Ma la gestione delle applicazioni è molto più di competenze specifiche e saving
Una grande responsabilità dei CIO è quella di tradurre le strategie di business in strategie IT, pronte dal punto di vista tecnologico.
Proprio per questo, per generare crescita ed innovazione aziendale, è necessario che garantiscano che le applicazioni non solo resistano all’innovazione, ma che la accompagnino.
Immagina che una soluzione digitale di price management si arresti in modo anomalo, proprio in un momento importante per l’organizzazione. I CIO ogni giorno affrontano sfide di scalabilità, stabilità e sicurezza: la visione evolutiva è una scelta che li supporta nella quotidianità.
Questo servizio è definito evolutivo in quanto evolve con la strategia per far sì che questa si connetta con la tecnologia, affinché l’ IT sia connesso al business.
Manutenzione evolutiva: come ottimizzarla
La qualità delle applicazioni durevole nel tempo, è un must per i CIO, indipendentemente dal business, così da renderle una base per la crescita.
Ma come possiamo ottimizzare l’evoluzione delle applicazioni?
Confrontarsi continuamente con i partner che si dedicano al servizio di application maintenance. Per garantire che vengano soddisfatti i requisiti iniziali, si potrebbe dedicare una risorsa ad essere l’interfaccia a cui rivolgersi per funzioni di sviluppo e gestione del servizio.
Inoltre, creare un team che si occupi degli sviluppi evolutivi ed della gestione corrente, è un ottimo modo per anticipare i problemi che potrebbero sorgere.
Oltre all’aspetto preventivo, la manutenzione delle applicazioni evolutiva risulta fondamentale nel momento in cui l’organizzazione vuole puntare all’innovazione per emergere e fare la differenza.
I vendor aggiornano le piattaforme con nuove funzionalità per gli utenti, e queste devono essere implementate con l’infrastruttura esistente. Anche in questo caso, la comunicazione è la chiave per il successo: schedulare incontri utili sia dal punto di vista delle funzionalità, che da quello tecnologico relativo agli aggiornamenti periodici di versioni, release e patches(..) dei software dell’infrastruttura.
Manutenzione non solo attiva, ma proattiva
Le soluzioni digitali moderne sono composte da più parti, che lavorano insieme: dal server, al database, all’interfaccia, all’analisi, ogni parte è essenziale per il successo.
Fare test e monitorare in modo reattivo non è più sufficiente: bisogna intervenire prima che le cose vadano male.
Per quanto una strategia contro le catastrofi sia buona, non è la soluzione.
Individuare i problemi prima degli utenti finali, offre un vantaggio non indifferente nella risoluzione degli stessi.
La proattività deve nascere da un continuo tool monitoring, affinché possa essere più facile comprendere l’origine delle problematiche che possono nascere e puntare ad un rapporto che abbatta totalmente i tempi di reazione, rendendo immediata ed efficace l’assistenza.
La tempestiva individuazione delle difficoltà di sistema aiuta nelle previsioni, monitorare continuamente la situazione delle applicazioni aiuta a creare una banca dati dalla quale estrapolare i punti storici da cui sono sorti i problemi, per contrastarli rapidamente, in modo adeguato ed efficace.
Come perfezionare la manutenzione proattiva?
Una buona regola è condividere un calendario dei momenti più critici per l’azienda ed in cui gli SLA si devono estendere (high availability time frames). A tal proposito è fondamentale formare team dedicati al supporto con competenze tecnologiche e di business, coinvolgendo risorse senior.
Sviluppare un tool di monitoring automatico che segnali i processi più critici in base ai dati storici, è sicuramente un approccio che si lega a questa visione.
Infatti questa pratica trasferisce l’informazione direttamente al “focal point” in modo da liberare l’IT, così che possa dedicarsi ad attività di più alto livello.
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