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In una gara di nuoto non vince sempre il nuotatore più veloce, ma quello che ha una partenza migliore. E i nuotatori sanno che il modo in cui si tuffano e impattano nell’acqua determinano il finale della prestazione. E prima della gara, ci sono allenamenti che durano mesi per arrivare a quella che può essere considerata una buona performance. 

Quando si parla di tecnologia, nella gara con i competitor, l’esitazione potrebbe costarti caro.

Soprattutto quando parliamo di strategia nell’area della gestione dei dati.

Indipendentemente dal mercato in cui operi, oggi i dati sono essenziali. L’utilizzo delle informazioni nei processi, dipende dall’accessibilità, dalla qualità e dalla precisione. Una ricerca di Gartner afferma che “Ogni anno, la scarsa qualità dei dati costa alle organizzazioni in media 12,9 milioni di dollari. A parte l’impatto immediato sulle entrate, nel lungo termine i dati di scarsa qualità aumentano la complessità degli ecosistemi di dati e portano a un processo decisionale inadeguato”.

Questo significa che, oltre alla perdita di entrate, i problemi di qualità possono causare un enorme spreco di risorse (e di danno alla reputazione dell’azienda). La gestione dei dati è alla base di molte capacità e competenze di trasformazione, che possono migliorare i risultati.

Passiamo alla gestione dei dati, ovvero quel processo che si svolge in più fasi (dall’archiviazione all’elaborazione, all’analisi e alla visualizzazione). Esso richiede una serie di risorse dedicate e tempo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Tuttavia i vantaggi superano di molto i costi: oltre a un vantaggio competitivo, è in grado di fornire informazioni di dettaglio sul comportamento dei clienti e aiutare a migliorare il processo decisionale. E, di conseguenza, non fare gestione significa creare un divario difficile da colmare.

Forse ti sarà capitato di rifletterci nel corso della tua vita professionale: per te è chiaro quanto sia importante la gestione dei dati, ma non lo è per tutti. Come puoi quindi convincere chi ti circonda? Parla di ROI. Per ricavare il ROI della gestione dei dati, la tua organizzazione deve inserire dei KPI pertinenti. Questo include parametri che vanno oltre le misure finanziarie e operative, come, a esempio, la soddisfazione e la produttività dei dipendenti, fattori sociali, fidelizzazione dei clienti…

Facciamo un esempio che aiuti a catturare il ROI della gestione dei dati, concentrandoci sull’aumento delle entrate. Utilizzando i dati per identificare nuove opportunità, migliorare il coinvolgimento dei clienti e ottimizzare i prezzi, ecco che le aziende possono aumentare in modo concreto entrate e redditività.

Lo so, non è così semplice. La gestione dei dati è uno di quelle criticità che devono affrontare tutte le organizzazioni. Nonostante gli innumerevoli e noti vantaggi, molti si ritrovano a ragionare sul ROI.

Per poter massimizzare il valore di questo processo, dobbiamo spostare la nostra attenzione dal costo di implementazione pura al valore potenziale che può dare e alla perdita di opportunità che deriva dal non farlo.

Un consiglio: identificare i KPI più adatti alla singola realtà, significa prendere decisioni informate su questo tipo di investimento, nonché un vantaggio iniziale in un mondo competitivo. Parti da qui.