La risposta risiede nei planogrammi: essi possono adattarsi allo specifico punto vendita, consentono variazioni a livello di assortimento, nell’inventario e negli spazi.
Ma aspetta… come è possibile creare un planogramma per ogni punto vendita? È un’operazione folle, oserei dire impossibile.
Questa era una considerazione che potevamo pensare valida fino a qualche tempo fa: con l’automazione i team di pianificazione possono creare un alto volume di planogrammi accurati ed adatti all’unicità di ogni negozio in modo semplice e veloce.
Questo tipo di planogrammi porta con sé una serie di vantaggi, tra cui la riduzione delle scorte, dei costi dell’inventario, nonché il miglioramento dell’efficienza operativa nei negozi.
Ma perché i planogrammi basati sulle medie falliscono?
Sia i retailer più piccoli che quelli più grandi sanno che i negozi che hanno la stessa dimensione e appartengono allo stesso cluster non sono tutti uguali e non possono essere considerati tali. Ecco perchè utilizzare le medie per pianificare significa non soddisfare le esigenze di un particolare store e dei suoi clienti abituali e può portare a vendite mancate a causa di lacune nell’assortimento e nelle scorte.
Anche la conformità di un planogramma che si basa sulla media è scarsa: ogni punto vendita apporterà delle modifiche per adattarsi alla mancata corrispondenza tra il plano e lo spazio realmente disponibile. Questo si traduce con una mancanza di implementazione delle strategie e investimenti pianificati, aspetto del negozio non gradevole, poche scorte e così via.
Anche se ci si ritrova in una situazione in cui lo spazio corrisponde, affidarsi alle medie significa che la gestione delle scorte, con i relativi problemi sulla gestione della mancanza o dell’eccesso, si verificheranno più spesso rispetto all’utilizzo di un planogramma ottimizzato per un determinato punto vendita. È fondamentale garantire un inventario adeguato per riempire lo spazio in base alle richieste dei consumatori, poiché è una dinamica che oscilla anche all’interno di una delimitata zona geografica. In che senso? Immagina di avere due store di simili dimensioni situati a poca distanza tra loro. Uno dei due ha delle alte vendite per i cereali molto elevate, mentre il secondo ha un rapporto vendite/spazio inferiore per la medesima categoria. Utilizzare il medesimo approccio significa con grande probabilità perdere vendite o avere problemi di inventario.
Margini di costi elevati e costi inferiori: perché non buttarsi subito sull’automazione del planogramma? Il principale fattore che frena di retailer è la percezione che l’automatizzazione del planogramma sia impegnativa e lunga in termini di tempo. Spesso pensano che i progetti di implementazione abbiano esiti incerti e costi elevati.
Se consideri un retailer con 1000 punti vendita, ciascuno dei quali con 5 planogrammi che necessitano un aggiornamento settimanale a causa dei cambi prodotto. Pensa ora a quanto personale si occupa di questa pianificazione, comprendendo la formazione necessaria e gli aggiornamenti.
Automatizzando l’ottimizzazione dei planogrammi, i tuoi utenti possono configurare dei parametri precisi ed applicarli in massa a migliaia di planogrammi, alleggerendo il carico del team di pianificazione e rimuovendo tutte le complessità della pianificazione specifica e dedicata ad il singolo negozio.
Senza contare che anche la manutenzione dei planogrammi è facilitata dall’automazione, soprattutto quando si parla di categorie. Ad esempio, i grandi retailer in genere effettuano una revisione di categoria ogni 12-26 settimane, mentre le revisioni settimanali vengono sfruttate per modifiche di minore entità, come introduzione di nuovi prodotti. grazie all’automazione si possono abbattere le barriere di tempo e costo della gestione della categoria.
Vorresti saperne di più? Contattaci, grazie alla nostra esperienza e competenza, siamo in grado di fornire degli spunti interessanti a proposito di cosa i professionisti delle categorie dovrebbero aspettarsi dalle soluzioni e dai processi di ottimizzazione dell’assortimento.